27.9.07

Mi ascolti, Morfeo?

Oggi non avendo niente da fare e non potendo andare a correre parlo di viaggi. Sarà perchè sento un po' la pulsione all'avventura, vista la troppa quiete meccanica che mi circonda almeno a livello di avvenimenti. Ma questo non vuole essere un j'accuse nei confronti dei miei amici, che pure però si devono stare zitti se li taccio di inattività, perchè sanno che ho ragione.

Viaggi, dicevo.

Non so se è più piacevole abbandonarsi al ricordo e raccontare qualcuno dei viaggi che già ho fatto oppure se è il caso di spreadare le proprie wings end flaiare away. Posto che non sono un nonno, nè tantomeno un papà, credo che preferirò abbandonarmi un po' ai sogni, e così magari metto nero su bianco qualche proposito.

Io ho il richiamo per il nord, quello stesso di cui narra Jack London, ed ho una predilezione per le terre vuote ed estese, mi sarebbe piaciuto tanto essere un cercatore d'oro nel Klondike alla zio paperone. Ghiacci ovunque, l'aurora boreale, che pure ho vista in groenlandia, la natura selvaggia ed incontaminata e lo statuto ontologico di pioniere. Il primo o fra i primi a battere dei sentieri, arrancare e non arrendersi... ma non so se vorrò mai fare un viaggio lassù, non nella realtà. Uno che mi piacerebbe fare per ora, chissà come mai m'è presa l'idea, è di ripercorrere la via della seta, quella settentrionale. Mi piacerebbe partire di sera da Venezia in nave, a lume di candele in una notte umida e stellata, vedere le luci della città che si allontanano e sentire dentro me quel tuffo al cuore che viene viaggiando verso mete incognite, vorrei una mattina sorprendermi a scorgere in lontananza la cupola dorata di Hagia Sofia, la cattedrale di Istanbul, magari in controluce, visto anche che se non ricordo male il sole sorge proprio ad est... Vorrei prendere un cavallo e partire alla volta di Samarcanda (sognare non costa nulla, chiunque è libero di far questo viaggio con me), ripercorrendo le strade calpestate da Alessandro il Grande e dal suo esercito, o dalle carovane dei fratelli Polo, attraversare la media, la persia, la bactria e costeggiare l'immensa scitya a meridione, dove oggi giacciono confini incerti e dove oggi la gente muore con gli stessi perchè e con le stesse paure di duemilacinquecento anni fa, ma forse con meno dignità. Vorrei di nuovo imbarcarmi ma stavolta su di un fiume, e dal deserto passare attraverso foreste e poi steppe sul Bajkal, che è così profondo che se venisse svuotato tutti i fiumi del mondo impiegherebbero un anno a riempirlo di nuovo, e poi stanco esterrefatto e nuovamente nato vorrei svegliarmi una mattina in un giardino con mandorli rosa e laghetti con loti e ninfee, indossare una vestaglia di seta e con i miei occhi a mandorla guardare quelli di una ragazza sorridente, minuta e con dei modi gentili.

Te ne insegno qualcuna, Sogno. Se non vuoi darmi aiuto tu, ci penso da me.

6 commenti:

Anna Maria ha detto...

Finché ci riesci continua a fregare Morfeo.

E' un "sogno" questo post ;)

Sotto ha detto...

Grazie Anna!

Drugo ha detto...

Bello questo viaggio, mi è piaciuto sognarlo con te. Ci siamo divertiti, no?

Sotto ha detto...

sì sì!

Anna Maria ha detto...

hey ho aggiustato il link :)

Prisma ha detto...

...che voglia di partire...

Un saluto.