16.9.07

Bando alle lamentele

Questo l'ho scritto la prima volta che sono stato in Irlanda. Adesso, anche se ho l'animo un po' impeciato, per ricordarmi chi sono pesco nel passato. Il mio passato non prescinde dall'Irlanda, così eccomi qui con una nuova etichetta, idealmente verde: Irlanda.

Ero all'estrema propaggine di Erin, sul Dun Aengus, che si affaccia su una scogliera, nella maggiore delle isole Aran. Il brano però si riferisce al centro d'Irlanda, a Clonmacnoise, dove avevo il letto. Clonmacnoise è nel centro esatto d'Irlanda.

I cieli scoloriscono dal piombo al grigio ed ancora fino al chiaro colore della panna.Qua e là qualche squarcio d' azzurro sopra di me, ed all'orizzonte delle striscie celesti rompono l'oppressione dello sguardo e della luce. Non mancano nemmeno delle chiazze di grigio tortora,delle nuvole solitarie che seguono il vento e lo precedono insieme. Lo stesso vento mi arriva fin dentro le ossa e cozza col gelo che ho dentro al cuore. Si librano libere e leggiadre le rondinelle giocando ghiribizzi compiaciuti. Ogni tanto se ne stacca qualcuna dal gruppo. Si avvicina al mio fischio. Per un attimo mi vedo coi suoi occhi, qui seduto. Che la guardo e la interrogo. Ma una rondinella non ha le risposte che cerco. Pongo nuove domande alla camelia rossa che sta lì. Ma il suo altezzoso bocciolo non conosce i segreti della mia mente. Forse quel muretto lì aspetta la pioggia, quella stessa pioggia che scolorisce il tratto della mia penna laà dove lo bacia. E che increspa le acque del laghetto a due passi da me. Ed annacqua la mia birra. Ciao rondinella, che cosa mi dici? Oh, pettegolezzi arguti in verità, piccola mia, ma non sono novità.Non per me. Sì lo so che sarebbe più saggio ascoltare ciò che si sente dentro. Sì lo so che sarebbe meno cruento per le anime che i corpi le considerassero. Vai, vola via, tu che puoi, piccola mia. Io ho perso questo angelo se poi lo era. Prenderò il prossimo. No, non vi burlate di me alberelli. Non avete molta più esperienza. Siete lì ammucchiati sulla sponda del lago, vicino alla sua ansa rientrante nella direzione del sole. Ma siete fermi. Quante cose avrete da dire...ma in fondo saranno tutte uguali. Non bisogna restare fermi. Sì, lo so che non avete scelto voi, ma un passetto oggi ed uno domani... chissà dove sareste fra mille anni. E fra mille altri ancora saranno sempre laggiù quegli asfodeli che intonano un rosso vermiglio e sanguigno sulle note verdi d' Irlanda? Sulla tranquilla pace di questi luoghi che mi spingono ad essere quasi stanco, che mi trainano in quella dolce attesa che pare quella che precede il riposo. E il vostro trillare mi riporta alla vita dolci rondinelle. Un ultimo saluto a quel cigno. Quello che non ho veduto. Ed un altro alle colline lì in fondo che furono calpestate da Boru......................................



Foto di Enrico Romeo: autoscatto mentre scrivo queste parole, Irlanda 1997
on air: Maeve's march - Cruachan

1 commenti:

peppa ha detto...

anche io ho dedicato un post alla mia seconda patria...
l'irlanda....
misa che noi siculi siamo particolarmente affascinati da questa terra....
ciao....bellissimo blog...e forza giovanni bivona!!!!
;)