22.9.07

Trascendi

Giorni duri, per molte persone. Così mi sembra. Pare che "un'ombra si sia risvegliata ad ovest", pare che ci sia "una perturbazione nella forza". Eppure non è di problemi medici che si tratta, non è esattamente di sofferenze fisiche. Nè è "esattevolmente" chiaro dove giacciano i problemi, persona per persona, uomo per uomo, donna per donna. Eppure io so. In un qualche recesso recondito di me, nascosto alla luce del giorno, nascosto alla vita sociale reale fatta di suoni e occhiate io so. So dove nasce, so quando e soprattutto so il perchè. E in un agolo recondito nascosto al "me stesso" che si vuole apparire, anche "a me stesso" lo sa ciascuno di noi. L'anima soffre. Ha una ferita, ha ricevuto un colpo. L'anima non ha epidermide da incidere, e per questo è più difficile da graffiare, perchè è eterea. Ma l'anima non ha tessuto epiteliale che si nutre di liquidi, e per questo i suoi graffi sono più lunghi a guarire. Dobbiamo riconoscere che abbiamo un'anima, che è lo schermo che separa il nostro passato dal nostro futuro, è quel che siamo stati proiettato da quel che vorremmo verso ciò che potremo essere, è uno statuto ontologico in fieri, ma immanente.

Ci sono medicine che ti curano e disinfettano le ferite, ci sono medicinali che aiutano la psiche. Ma per l'anima... siamo soli, senza supporto, dobbiamo curare la parte più intima in assoluto di noi stessi con le sole nostre forze. Potrebbe capitare di farlo in compagnia, ma gli atti sono tutti solamente nostri. Potrebbe capitare che qualcuno si accorgesse che è un travaglio quello che stiamo vivendo, che non siamo in noi. Che trascendiamo. E trascendenza sia. O vuoi negare di avere un'anima? o forse non vuoi prestare ascolto al grido che ti rivolge? L'anima non è un bimbo che piange per capriccio, non esiste l'educazione dell'anima. Esiste il nutrimento. L'anima non è un animaletto di cui puoi non curarti per un giorno o due. L'anima sei tu. E se piange sei tu che piangi. Allora trascendi, ascoltala, accetta quel che ti dice, perchè è quel che dici tu stesso e che non riesci a sentire, in questo momento. Sarà il frastuono di sciocchezze in tv, sarà l'adrenalina che ti rimbomba nei padiglioni, nata dalla necessità di migliorare, fare, divenire. Ma non lasciarti l'anima alle spalle. Trascendi.

8 commenti:

Alexmeister ha detto...

Oh fratello hobbit, finalmente riesco a commentare. Minchia mo trascendo veramente...

Drugo ha detto...

Proprio ora mi accorgo che oltre trascendere si può anche trasalire.

In serious mode ti dico che posso sottoscrivere ogni sillaba del tuo post.

Prisma ha detto...

L'anima "è lo schermo che separa il nostro passato dal nostro futuro", "uno statuto ontologico in fieri"...

Spunti interessanti. Che condivido. Messaggi in bottiglia che vagano per la rete ed entrano in risonanza.

angeliqa ha detto...

Rileggerò queste parole.
Giorno dopo giorno.

Sotto ha detto...

@alex: non riuscivi a commentare?

@drugo: certo, e dopo le trascese ci sono le trasalite! grazie

@Museum: lo spunto infatti me lo hai fornito tu. Tua fu la scintilla.

@angeliqa: grazie, son contento

Anonimo ha detto...

Nessuno,tranne il folle o il bambino è mai nel Sè. Tutto ciò che possiamo fare è dirirgerci verso di esso, essere in cammino.
Il percorso per arrivare al Sè, centro della personalità individuale, è appunto interiore: è medicare i graffi e le ferite sanguinanti dell'anima, prestare orecchio alle sue grida silenziose, è svestirci delle maschere per lasciare nuda la Persona disadorna, è perdersi nella metafisica primigenia della soggettività, iniziazione inconscia alla vulnerabilità profonda.
La personalità rifiuta l'Ombra, che contraddice le certezze, la sicurezza di una coscienza che non si vuole mettere in discussione. L'Io deve incontrarsi/scontrarsi con l'Ombra, confrontarsi con essa altrimenti ne sarà dominato.
Nel Vangelo di Tommaso Gesù dice: "Se coloro che vi guidano vi dicono: Ecco il Regno di Dio è nei cieli, allora gli uccelli del cielo vi saranno prima di voi.Invece il regno di Dio è dentro di voi, e fuori di voi. Se non conoscerete voi stessi, allora sarete nella privazione, e sarete voi stessi privazione". Questo centro interiore, una volta dinamizzato attraverso la ricerca spirituale, creativa ha un forte potere trasformativo, numinoso, possiede cioè la forza del sacro, come diceva Jung. Ed è aprendosi ad esso, lasciandosi toccare, commuovere dal numen, dal carattere sacro del Sè che si arriva a com-prenderlo in modo non effimero e superficiale. "Colui che cerca non cessi di cercare finchè non trova, quando troverà sarà commosso, e quando sarà stato commosso contemplerà e regnerà su tutto"

Miulia

Sotto ha detto...

Sono lusingato di tanto impegno profuso, ma non solo. Mi hai anche aiutato a chiarire qualcosa che solamente percepivo. Grazie mille, quello del potere numinoso è un concetto che farò mio da subito, ti sono debitore!

Unknown ha detto...

Carissimo collega!!!
è vero sei proprio un Hobbit non c'è che dire...io dal mio canto sono un giovane elfo a volte saggio ma sempre amico tuo...
Collegolas