26.9.07

Pììì-oooove

Ebbene, mi si fa notare la cappa di serietà che ha ricoperto il mio blog. E visto che vorrebbe essere un modo per tenere traccia di me questa serietà non è, ovviamente, possibile. C'è però da dire che questo non può e non deve diventare uno spin off dei qani, luogo deputato alla demenza, nè un dipartimento distaccato della M.I.A.O. la società di consulenza di demenza di cui sono presidente. Quindi come alleggerire l'atmosfera e dare spazio ai polmoni di respirare? Non ho una risposta concreta, ma il post di ieri di Inenarrabile, (che chiamerei più volentieri con il suo nome) e il nubifragio di stanotte sono dei segnali che non vanno ignorati, quindi farò in modo di alleggerire l'approccio, e parlerò di pioggia.

La prima parola che ho pronunciato non è stata mamma, papà, tette o whisky, è stata "Piove". Anzi, per l'esattezza è stata: "Pì-ooooove", per il disappunto di buona parte dei miei cari. Dovevo essere in braccio alla nonna, quella nonna di cui ormai solo in tre abbiamo memoria. E stavamo davanti alla finestra del salone, a quanto mi dicono, in una giornata di pioggia decembrina. A Messina piove più che a Milano, non si creda. E la pioggia ha un forte potere catartico, se sei felice sotto la pioggia sei ancora più felice, se sei malinconico non c'è niente di meglio per accompagnarti della pioggia. La prima volta che sono stato in Irlanda sono stato accolto da una bella pioggia che non ha smentito le mie aspettative sul clima delle isole britanniche, e così è stato pure al mio primo arrivo a Milano. Pioveva anche durante uno dei tragitti in nave lungo le coste del Brasile, verso le ilhas tropicaes, e così ho potuto testare la mia personale nuvoletta di Fantozzi anche dall'altro lato dell'atlantico, in un altro emisfero. Avevo voglia di cercare la stella polare... ad alzare gli occhi al cielo si beccavano solo goccioloni, ed il mare piatto la gran pioggia e l'umidità elevatissima dell'estate tropicale facevano sì che io avessi la sensazione di essere un pesce.


Da un estremo all'altro, ricordo invece la pioggia alle terme di Reykjiavik come un sollievo perchè interrompeva una nevicata di tre giorni. L'acqua nelle vasche termali era a 26° e la temperatura atmosferica poco sotto lo zero, cosicchè avere pioggia anzichè neve sulla testa e le spalle era una benedizione (sì perchè le vasche erano, categoricamente, all'aperto). Al pensiero mi rendo conto cos'hanno spesso da strillare i Sigur Ros nella quiete più assoluta (ma non assolAta). Prova a immaginare che mentre sei lì col sedere a mollo nell'acquetta calda in compagnia della tua ragazza e di una trentina di altre bionde nordiche ecco un fiocco di neve che ti si posa lieve fra spalla e collo. Hjosolìììììììì!!!! Fruglfrelsariiiiiinnn!!!! Htjyù-ùùùù!!!

Bè, l'impulso l'ho sedato, spero di non essere stato pesante come negli ultimi giorni. E se lo sono stato...

Se noi ombre vi abbiamo annoiato
fate conto che vi ha visitato
solo un sogno perchè nel frattempo
voi stavate, voi tutti, dormendo
(Puck, per penna di Guglielmo Scuotilancia - Sogno di una notte di mezz' estate)


Foto di Enrico Romeo: Temporale tropicale - Largo della costa Brasiliana Gen/00

4 commenti:

Anna Maria ha detto...

Non mi hai annoiato e per ringraziarti della citazione nel post ti ho attaccato un meme nel mio blog :) Vai a vedere :)

Anna Maria ha detto...

P.S. puoi anche chiamarmi Anna ;)

Anonimo ha detto...

l'uscita sui Sigur Ros è fantastica... :D

Sotto ha detto...

:D sai che ogni tanto mi vengono!