14.12.09

Sabbie mobili

Questa mi sa che non l'avevo messa

Nel bacio soffocante di una trappola melmosa
Nel mezzo del cammin della tua vita
T'arrampichi strisciando sullo stelo d'una rosa
Che morde a passi alterni la stessa ferita.
L'aria spira aspra e il tuo torace
vuota e suscita dall'alba a mezzanotte
Portando nutrimento a quella brace
Che accese Atena nelle antiche grotte
E fu dono del Titano a chi nel cor è audace.

"O pioggerella di memoria e di luce
Inganna con tepore il tempo mio truce
Piovi se t'aggrada un'immagine per goccia
Piovi senza freno, che dove piovi sboccia...

Un fresco ricordo, un colore che vive
Un ceppo che sfrigola, una mano che scrive
Un dito che fa no, un mento che annuisce
Un verbo che combatte, un altro che istruisce.

Batti quattro e ancora tre, un ritmo musicale
Un timpano amico in una notte senza luna

Soffia sol e ancora re, un sonito trionfale
Di molti fiati e ottoni che uomini raduna.

Scoppia, selvaggia ed umida, tempesta nel deserto
Porta, contro ogni senso, un tetto al cielo aperto
E sciogli la lutulenza di questa forzata sosta
Annacqua la morsa della sabbia che m'incrosta."

Dell'abbraccio graffiante di un nemico inanimato
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
Ti guarderai al sole i colpi su di un prato
Che accoglierà il riposo e favorirà la cura.
E quando ogni ferita sarà una cicatrice
Un' anima lieve di umanità commossa
Ne lambirà i contorni con mano guaritrice
Ricamerà i ricordi con canti e tela rossa
Del sire ardito e saggio, l'artista tessitrice.

5.11.09

Il genio

A tutti voi che indossate occhiali oversize colorati o ad alto contrasto. Sì, voi allegri e vagamente spocchiosi che nelle bollicine dell'ovatta di musei moderni e confusioni archetipiche ogni tanto, sottovoce per non farvi sentire, con una punta di rammarico, quasi intimoriti dalla possibile risposta domandate quasi al vuoto (che è dentro e fuori) cos'è il genio?

Il genio è un daimon esigente, nè capriccioso nè misantropo, solo è un daimonio esatto.

Ma non preoccupatevene, è quasi completamente debellato.

21.10.09

Cazzate

Non ho tempo da perdere, io, con queste cazzate. Con tutte le altre cazzate che ho da fare.

Vita, hai capito? Vita!

La vita transita, come le scorie attraverso l'intestino. Inizia che è primo, secondo, caffè e dolce... e piano piano tutto diventa merda.

13.9.08

Salve blog

E bentrovato. Anche se di parole ne ho usate abbastanza, non ho esaurito la mia necessità di comunicazione, stasera. Non ho voglia di voce, ma di quel silenzio colmo di parole. Non ho voglia di musica, nè di luce

dov'è silenzio e tenebra la gloria che passò

Zibaldonare in acqua santa, in compagnia di un lucore lattiginoso, e di un rumore di ventola e tastiera, solo per fissare, stuccare, fermare.

sospeso come nell'occhio di un ciclone.

"perchè capita spesso che nelle nostre anime si aprano crepe, esattamente come nei muri, che le nostre anime sono il tempio metafisico delle nostre esistenze, ed attraverso quelle crepe passano i refoli di filosofia"

Maestro di sofferenza, ormai, ma passerà mai questo continuo perdere?
Vorrà un giorno questo indefesso inferno abbassare la temperatura?

che nessuno legga, nessuno si soffermi, è un dolore privato. Un meccanismo umano perverso mi costringe a pubblicarlo, perchè sia là, ma questo è tutto.

Salve, blog. Tienimi sveglio.

1.6.08

Quel colore che ha una goccia d'acqua quando è tonda ed adagiata su vetro, e intorno è ombra di una giornata luminosa all'aperto.

Quel profumo che ha la strada in una notte umida, dopo che è piovuto in primavera, mentre passi accanto ad una pianta di gelsomini.

Quel candore che ha lo zucchero a velo appena un istante dopo che lo hai soffiato via con il naso, quando è ancora immobile sospeso.

25.5.08

Zibaldone dabba yè

Pazienza, Enrico, pazienza. Come detto con Giulio, gettarsi a capofitto con la baionetta in mezzo ai denti giù dal colle del FREDNI è un'immagine coraggiosa e divertente. Si combatte contro le ombre in pieno accordo con lo stile imparato in anni di kung fu, accompagnati da and then there was silence (come ho fatto a perdermela per tanti anni?) e da Loreena. Ma strafare non è il caso, vero?

Assolutamente.

Raccolgo l'energia dall'ambiente esterno, respiro dopo respiro la traduco in riserva e respiro dopo respiro, quando sono concentrato la dirigo verso utenze periferiche. Un corretto uso della propria energia è esso stesso una sorgente, e questo è archetipico, inappuntabilmente.

Puntodivistamente parlando è la lotta dei mavamaldi che pvendono in givo i cavi amici vomani contvo i traccobetti disseminati nei campi.

Quindi e perciò incominciò il lamento che di minuti rubò al tempo più di cento.

Non esattevolmente vero. Perchè stavolta lo si elide (elìde parola ok, èlide parola preferita nonchè ipotetico nome proprio di una bellezza assoluta). Lo si tronca e basta.

Oh cielo, quale gloria! Hai visto Eu? Come camminare nel primo livello, oltrepassate le porte scee di Ilio - Minas Tirith.


avverto un germoglio di poesia, ma non riesco a farlo sbocciare.

13.5.08

Non c'è più


Ciao Margolino. Sogni d'oro.