9.10.07

Discernimento

God grant me
the serenity to accept the things i cannot change
the courage to change the things i can
and the wisdom to know the difference


Così si apre una delle canzoni più empatiche ed intimistiche di Sinead O'Connor (Irlanda, ancora una volta? eh, no basta, hai rotto).

E vabbè, le mie radici sono anche lì, ed è lì che attingo. Ci sono un sacco di mantra preconfezionati che man mano che si avanza nella vita ciascuno fa propri, come quello qui sopra, che è tratto dalla bibbia, o come quello che ci fanno recitare in palestra di cui ho parlato qualche post fa, e molti recitano come essere, o come agire, o come pervertire la propria volontà, il proprio desiderio, la propria coscienza.

Quello sopra però secondo me è fondamentale nell'inserimento della "wisdom". Saggezza? o meglio: Discernimento? Chi di noi può dire con certezza se le proprie scelte siano frutto di discernimento? quanto spesso invece facciamo delle scelte perchè è quello che farebbe il personaggio che ci siamo dipinti addosso?

Questo è un problema, perchè se per caso (per caso eh) noi non dovessimo essere un incrocio fra giotto e jung, e se quindi noi non conoscessimo esattevolmente come siamo, vogliamo e possiamo essere, oltre a non essere esattevolmente in grado di dipingercelo indosso, allora correremmo un pericolo di menzogna.

Menzogna contro se stessi, un peccato grave, ma soprattutto un peccato difficillimo a trovarsi, perchè "se tu non lo farai... no one will". Parola di Galadriel. C'è poco da fare, non ci sono bacchette magiche, mantra spirituali, non c'è nessun deus che arriva ex machina per prelevarci, ungerci il capo ed i piedi di santificante olio misterioso che lavi via i nostri peccati, le nostre paure, e renda immantinente veri i nostri sogni.

Non esisterà una dama della Luce che ci riempirà di doni per aiutarci a percorrere la nostra via, perchè "all i need is inside me", come recita, ancora una volta con giudizio, quella canzone di Sinead, che sarà pure un'artista mediocre per qualcuno, o poco figa o che ne so. Ma ha indiscutibilmente una sensibilità fuori dal comune.

Concludendo...

Miao.

8 commenti:

Anna Maria ha detto...

"Esattevolmente" il tuo post mi ha fatto venire in mente le maschere Pirandelliane...
Io cerco sempre di non comportarmi come il mio personaggio impone ma è "difficillimo" riuscirci, soprattutto, quando l' interlocutore m'effonde strani sentimenti interni...

Ciauz Ermes Sotto Enrico
(se magari mi fai sapere come preferisci essere chiamato mi fai un bel favore ;) )

Sotto ha detto...

Ti capisco, è veramente arduo. Per questo ho postato, perchè le parole rimanessero scolpite, almeno da qualche parte, per incoraggiarmi in una cosa che credo fermamente. Poi ci sono dei malandrini rapitori di cuori altrui che rendono il tutto sempre difficilior... ed è La Morte.

:D

Vanno bene Sotto o Enrico, Ermes è morto! Come preferisce lei, madamigella!

Anna Maria ha detto...

D' accordo sir allora pace all' anima di ermes.

Anonimo ha detto...

Sento moltissimo questo post...
Ma va? Miao!

A ha detto...

Salve...
Ti ho linkato dal mio blog!

A presto! =D

Sotto ha detto...

Ricambio con piacere!

daniela ha detto...

"...spesso invece facciamo delle scelte perchè è quello che farebbe il personaggio che ci siamo dipinti addosso"; è proprio così. Ma direi piuttosto "che ci hanno dipinto addosso, e dal quale non riusciamo a distaccarci".
Perchè poi capita che crediamo di essere come gli altri vorrebbero che noi fossimo.

Sinead a me piace moltissimo, è una delle rare cantanti che ha sperimentato generi diversissimi e ha vinto in tutto ciò che ha fatto. E poi io la trovo figa, e sexy anche.

Miao? Miao.

Sotto ha detto...

Vero, capita più spesso che il vestito dipinto sia opera più degli altri che di noi stessi. Io non voglio fare la vittima, sono pronto a far finta che sia opera mia, purchè si strappi di dosso e bruci lontano da me.

Sexy è sexy, poche storie. SI muove e canta come poche.