6.12.07

Uno spettro si aggira per la vita...

Ed è lo spettro del comunismo del sentimento. La definizione non è del tutto mia, anzi. Si tratta di un'intuizione di Alain de Botton. Lasciando perdere connotazioni politiche che non si confanno al tema preferisco spiegare quel che ho inteso io di questo bizzarro fenomeno. Sarà capitato a tutti di avere almeno un'amica speciale, oppure a tutte di avere un amico speciale. Si verifica nello storico del pensiero di questo sentimento che c'è una tale attrazione empatica che si è profondamente grati ad un benevolo dio superno dell'esistenza di un tale dono, un essere di sesso diverso che ci capisce e con cui si ride e si scherza e si mangia e si va fuori e si parla di ogni cosa senza remora. L'inevitabile beffa del destino (ma non è il destino, è un momento di debolezza mentale, unicamente nostra responsabilità) avviene allorquando chi alloggia tale bel sentimento a cavallo fra cuore anima e pensiero si chiede, in un deprecabile atto di ostinata infantile insicurezza: "ma che ci troverà questo magnifico essere così ammantato di luce e sapere e divino profumo in un povero miserrimo niente affatto meritevole bacarospo come me?".


Inevitabile che i colori del dipinto in cui si viveva fino ad un istante prima assumano in quel preciso frangente temporale una cupezza buia, che l'aria fino a quel momento fresca che si respirava a quel pensiero diventi fetida e polverosa, che il cielo da celeste e punteggiato di pecorelle saponose e allegre diventi plumbeo di nubi temporalesche. Saper dare una spiegazione soddisfacente a questo fenomeno è un livello di conoscenza che non è dato svelare, e quindi e perciò non ne so nulla, ma opino. Opino che la delusione (non per forza giustificata dai fatti, magari vera solo in una cosiddetta MM) colga lo spirito impreparato con la sua arma peggiore, ovverosia la sensazione di sprofondare nell'abisso, la vertigine dell'errore e della fallibilità del tutto assume per lo sventurato (la sventurata) la connotazione assoluta di TUTTO, QUI, ORA. Tutto, qui, ora è errore. Tutto, qui, ora è sbagliato.


Cosa succede allora? la comune osservazione della natura umana ci viene in aiuto, perchè le cose non avvengono più nel buio del pube mentale dell'assalito, ma veri e propri atti di distruzione di massa sono quelli che seguono. Una furia cieca e inarrestabile anima l'esaltato/a (perchè solo esaltato/a può essere una persona che vive una simpatia con la devozione di Giovanna D'Arco) a questo punto, e nulla lo fermerà finchè non avrà fatto macerie, sottili e volatili polveri di quel che era stato precedentemente costruito, fosse una casetta sull'albero, un giardino fatato oppure un barcone fluviale. Niente ne resti, insozzato va il ricordo, avvelenato il passato, al grido di "il mio Io lo vuole!". Dove c'era bugia nasce fuoco sacro che tutto consuma ed ogni ricordo monda, dove bugia invece non c'era allora ce la si piazza a dovere. Poi la si fa esplodere ed ecco di nuovo il fuoco sacro. Insomma dopo poco è un'ecatombe.


Ora, i più vivaci potranno sicuramente domandarsi: Ma non è possibile arrestare questo sfacelo? Chi vi parla non ha una risposta certa; in alcuni casi la ragione viene in aiuto, o magari certe circostanze attenuano parzialmente la furia. Ma in generale chi ha l'idea di poter arrivare a far parte di una cosa utopicamente magnifica tende nella maggior parte dei casi a non essere più interessato nel momento in cui si accorge che nell'utopia viene accettata gente che del sogno non faceva parte già prima, e questa cosa sembra fare impazzire il candidato (la candidata, che speriamo non lo sia in senso medico). Però è ormai chiaro che lo spettro è facilmente riconoscibile, è quello che anima di immanente dedizione una persona nei vostri riguardi appena dopo soli pochi incontri. Da allora siete in pericolo. Dovrete performare ogni cosa con la perfezione di Dio oppure scatenerete le demoniache insicurezze dell'esaltato, che pian piano si tramuterà esso stesso in demone e devasterà tutto quello su cui ha messo mano.


Ok, volevo parlare dell'amicizia fra uomo e donna che sconfina nel talamo (in effetti suo terreno prevosto) ed ho parlato (e pirlato) di ben altro. Ed ora un'altra bella foto, che risponde perfettamente a quanto detto sopra. La risposta, amico mio, la soffia il vento, è dentro di te e però


è SBAGLIATA!





8 commenti:

Anna Maria ha detto...

Gli "amici", per me, sono asessuati.
Se uno mi piace e facciamo finta di essere amici � un discorso, ma che nasca all' improvviso "qualcosa" mi sembra un po'pazzeeeshhhhco!

P.S.= sai che il termine "pirlare" ero convinta d' averlo coniato io, e speravo di essere l' unica "pirla" ad usarlo???

P.P.S.= il fatto che tu lo usi non implica che tu sia pirla, ma allora perch� dovrebbe implicarlo per me???

P.P.S= adesso la finisco, tranquillizzati... senti, scusa l' indiscrezione, ma sei innamorato di una tua amica? O una tua amica si � innamorata di te???
Si sente aria di gelosia :DDD

D' accordo vado :DDDDD ciao ;)

daniela ha detto...

"Può darsi che io non sappia cosa dico, scegliendo te una donna per amico"; inevitabile che mi venisse in mente.
Ma mi sembra che poi il post si orienti più verso l'autodistruttività, quella generale, per cui si può scendere dalla cima dell'everest al livello del mare in un nanosecondo, trascinando con sè detriti e ciottoli.
Io non ho mai nutrito tale sentimento, i miei amici maschi o erano gay o mi suscitavano un'attrazione che nulla aveva a che fare con l'amicizia, anche se nemmeno era un rapporto sentimentale. I trombamici, si chiamano. Nel Regno Unito hanno anche un nomignolo ben preciso che ora non ricordo. Una categoria che fa comodo.
Hai il Didgeridoo come il mio, ma io non ce la faccio a soffiarci dentro. :-)

Sotto ha detto...

@Anna:
Aspettiamo il prossimo post, giuro che lo faccio così esprimo quello che ho da dire, sulle amicizie bisex che sconfinano nel talamo (o potrebbero farlo). Posso però anticipare che gli amici non sono asessuati e le amiche non sono frigide.

P.s. Sai che il termine pirlare qui a Milano è abbastanza usato? Peraltro credo che la pirla tecnicamente sia il paloggiu, la trottola.

P.p.digitatum (giusto prof?)
Visto che io però che lo uso sono un pirla, tu che lo usi sei ALMENO una pErla, via.

P.p.p.assassicarutum
Ci dev'essere stata un po' di confusione. Ho chiuso un'amicizia, ragione per la quale si intravvede un po' di malanimo, ma il post prende spunto da una mia rielaborazione di un passo di Alain de Botton consigliatomi da un'altra amica e dalle seguenti discussioni filosofiche che con la stessa amica ci siamo concessi.

Poi in un momento o nell'altro io mi innamoro sempre delle mie amiche, che nella maggior parte dei casi sono intelligenti e abbastanza carine.

@Daniela:

Qui si chiamano scopamiche, ma sostanzialmente sempre quella è la sostanza. Ma anche per questo preferisco aspettare il prossimo post. Sì, poi mi abbandono un po' al dolore, non posso farci nulla, quando vedo scempiaggini che non capisco (e che soprattutto si abbattono su di me) tendo a tragicizzare. Ah, e il dijjeiridoo era del dijjei che viveva qui qualche anno fa (da cui lo storpiamento del nome). Lui qualche nota ce la tirava fuori ma non ho mai capito se lo facesse gridandoci dentro, era un baro.

Silvia ha detto...

Io già non avevo una buona opinione dell'amicizia, in senso stretto, fra uomo e donna...In passato ho anche pensato che nn esistesse.
Qualcuno mi ha fatto ricredere anche se ho ancora seri dubbi a riguardo...
Certo questo post poi non aiuta.
Rimarrà un enigma per me...
Esiste amicizia tra uomo e donna, quella senza altri tipi di coinvolgimenti?
Spero proprio di si!
un saluto

Anna Maria ha detto...

Suvvia siamo un po' pErle entrambi :DDDD

Sotto ha detto...

@Silvia: Dai, io in fondo credo di sì. Direi proprio di sì.

@Anna: Ok, io sono pErlana, però. Fa freddo.

Drugo ha detto...

Io non c'ho capito nulla, sono sincero.
Cos'è alla fine lo spettro del comunismo del sentimento?

Sotto ha detto...

In soldoni è l'atteggiamento di chi vuole tantissimo una persona, od un gruppo di persone, ed una volta che ne ottiene attenzione e fiducia... scappa schifato.