13.12.07

Falena


C’è una luce, lì voli. Che sia azzurra
O vermiglia non suoli vedere,
che sia verde, che bisbiglia,
una luce fragorosa. Ma di notte,
questo è quanto; che sia sola oppure no
una sola è la prescelta, per il battito
d’un tempo che scandiscon le tue ali
universo è quella luce, metonimia
d’esistenza, futuristica antenata.
Dalle tenebre ti stana, e non pensi
Di sbagliare, solo corri, scappi voli
Perché luce è un transitorio. Che
Bloccate le lancette ogni vita è come te
Dalla notte, nella notte, al bagliore
D’una luce noi proviamo ad arrivare
Solo scampo d’altrimenti in poche ombre
Svolazzare.

l'illustrazione non è ovviamente mia, ma di Brian Froud

2 commenti:

daniela ha detto...

Le falene mi fanno senso.
Non so come tu possa esserne stato ispirato al punto di dedicargli una poesia. Bella, pure. :-)
Siamo tutti come falene dunque? Non ci avevo mai pensato...

Sotto ha detto...

Sono contento che la giudichi bella. Qui nella mia stanza nei mesi estivi ne capitano spesso, e in un momento di riflessione è scaturita questa. Non saprei se tutti siamo SEMPRE come falene. Di certo è abbastanza frequente che capiti per un po'.