Pensavo oggi che senza tappeto volante sono costretto a far di fretta. Cioè, no. Non di fretta, ma rapidamente. Se mi incammino per raggiungere una meta, e questa è distante, allora è naturale che io cerchi di allungare il passo per quanto mi consentono le mie non eccelse leve, ma posso adeguare la velocità grazie all'aumento della frequenza dei passi. Insomma, mi metto non già a passeggiare ma quasi a marciare. In effetti pare sia una buona abitudine camminare di buon passo, ed ormai anche quando non ho fretta particolare quasi corro.
Non ho molta voglia di mettermi ad elucubrare, perchè in sostanza mi sono esaurito, mi annoio subito di arrovogliarmi la mente, mi secco di sentire storie che non hanno niente di nuovo e mi tediano a morte.
Però forse in questa cosa del buon passo un leggero point to point si può accettarlo, no? E non è che sia poi un insegnamento astruso o arroccato in chissà quale parabola! A buon intenditor... cioè me stesso...
Ormai non mi piace più, o forse non mi piace per ora, di organizzare eventi, curare logistica degli incontri, trovare divertimenti, preparare cenette e tutto per gli amici. Mi dispiace per i miei amici, ma tanto so che mi vogliono bene lo stesso (anzi alcuni pure di più se la smetto di rompere). Ferma restando l'immancabile fagiolata dell'epifania devo però trovare come riempire gli stomaci della biennale maratona del signore degli anelli, al riguardo si accettano consigli.
Davvero, vorrei scrivere qualcosa, ma mi scoccia pensare! Favolosi quei fiori di Bach! Va bè, allora saluto le mie uniche commentatrici: Inenarrabile, Prescia, Daniela e MusEum. E saluto pure chi legge e non commenta mai. Ciao ragazzi, buona serata!
27.12.07
Impegno ed animo leggero
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26.12.07
Bridge
Etichette: Poetando
23.12.07
Alba
Seguiamolo, Aladino, non voglio ancor far ritorno.
Se tremi in queste ore di freddo mattutino
Resisti, questo è vero, entusiasta del pensiero
Per la luce che intravvedi: promette un giorno caldo
Così trattieni il fremito e dai le spalle al nero
Della notte che lasci, mentre il core si fa saldo.
Ti spinge anche a cantare per salutare il sole
Lui unico poeta d'un nuovo giorno araldo!
Ecco che forse sorge, seguendo quei rai dorati
Da mille barbagli annunciato, nei giorni passati.
T'assale la certezza che lo farà anche domani
E mentre tu lo vedi solo un pochino prima
Comodo sul tappeto, il mento hai fra le mani
E pensi ad un viso candido, interminabil rima
Di ogni altro verso quel viso è il paragone.
Và, cuorepensiero, abbeverati a quella fonte
Che dagl'inferi alla vita va contrario a Caronte.
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22.12.07
Canto I
Salire sulle stelle in un cielo blu cobalto
Su un refolo di vento spiccare un altro salto;
Girare poi lo sguardo altrove fra i suoi raggi
Di sole, vita ed aria, fra i campi e gli alti faggi.
Scegliere a quel punto un corridoio pulsante
Rinascita del cuore, non sono più un infante
Che strilli nella culla fra braccia bianche amate
Stretto da mille baci di madri innamorate.
S'alza ancor di più il tappeto mio volante
Mi porta sulle tende del popolo mercante
E come se fosse amico della notte e del Dio
Adesso è lui che sceglie, non decido mica io!
Ecco che dunque guida il nostro volo nel deserto
Schivate le fredde dune, di magia s'apre il concerto
Per Aladino ignaro che il suo avvenire è luce
Di lampade e leggende, dell'avventura è duce.
Buonanotte, stellamusa, che dorma o che sia desta
La fiaba non finisce, nè ha termine la festa
Che guidi nel mio cuore, lontana oppur vicina
Tu, stella luminosa, Tu dolce e sbarazzina.
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14.12.07
Malinconia e fracasso
Nel cielo di piombo un gabbiano librato;
L’aria era umida e sapeva di terra smossa
Dall’albero secco, dalle sue radici d’ossa.
Un pony calpestava sempre lo stesso cerchio
Un percorso che farà finchè non sarà vecchio,
Prendeva caramelle annusandomi la mano.
Dove vanno i bei ricordi quando non affiorano
In quella parte di presente che balla sul petto?
Dove vanno i pensieri che scivolano dal letto?
In quale memoria si annidano, e vanno a riposare
Quelle belle vite vissute da altri noi
Quelle sensazioni che non solgono sostare
Incatenate da spettrali “prima o poi”
In un tempo che non deve mai più essere presente?
Finito il futuro ecco cosa sono: sono niente.
Io no, io mi rivolto, io sciocco consapevole
Mi prendo la mia colpa e me la porto a spasso
Sorrido almeno alle mie muse benevole
E tanto per gradire faccio pure un gran fracasso.
Mi spello le mani dal tanto applaudire
Se solo appena sento una cicala frinire,
Schiocco la lingua ed incito se posso
E se non posso … gettatemi nel fosso.
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13.12.07
Falena
O vermiglia non suoli vedere,
che sia verde, che bisbiglia,
una luce fragorosa. Ma di notte,
questo è quanto; che sia sola oppure no
una sola è la prescelta, per il battito
d’un tempo che scandiscon le tue ali
universo è quella luce, metonimia
d’esistenza, futuristica antenata.
Dalle tenebre ti stana, e non pensi
Di sbagliare, solo corri, scappi voli
Perché luce è un transitorio. Che
Bloccate le lancette ogni vita è come te
Dalla notte, nella notte, al bagliore
D’una luce noi proviamo ad arrivare
Solo scampo d’altrimenti in poche ombre
Svolazzare.
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10.12.07
Talamo e amicizia
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6.12.07
Uno spettro si aggira per la vita...
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