Argo è un bastardino, di 15 anni. Adesso non se la passa tanto bene, pare abbastanza fiacco,a quel che mi dicono, e raramente si alza dalla sua margoliera. Vi chiederete cosa sia una margoliera. E qui inizia qual compiacimento nel parlare dei propri animali domestici che è puramente autosestesso. Infatti generalmente non importa a nessuno sentire storie sui canuzzi o i gattuzzi altrui, ma mi ndi futtu.
Argo Romeo è nato in calabria, ed egli è dunque un calabriso. Dico calabriso così come ho detto margoliera, sono ambedue dei sargonomi, così come il sostantivo sargonome, che indica un qualsiasi verbo legato unicamente alla sfera margola, ovverosia afferente ad Argo. Egli è nero, con il petto possente bianco, testimone del suo sfegatato tifo per l'Udinese (inspiegabile, tra l'altro). Egli mi accompagnò un pomeriggio sui colli messinesi, e mentre correvamo giù per la collina sembravamo chiaramente un cane e il suo padrone.
Argo non gradisce i piedi destri, come testimonia l'aneddoto seguente. Il Dijjei e Robi (meglio noto com Ezio) erano in visita a casa al mare, ed il Dijjei giocava ad accarezzare il cane con i piedi, mentre Ezio aizzava lo stesso (cane) a mordere il Dijjei. Detto fatto, Argo si sbranò il piede destro. E quando era ancora un cagnolino (lui di taglia piccola dimensionato secondo gli spitz) è immancabilmente diventato Argolino, e poi Argoletto, e di seguito Argoletto-Pargoletto, così senza colpo ferire è diventato ovviamente Mirgolo.
Meglio noto come Mirgolo imperversò per tutta la durata del mio liceo e dei primi anni di università nella terrazza in cui capitava ogni tanto che si fumasse qualche canna. Così Mirgolo diventò attrazione giocherellosa e degna di carezze e strambezze, anche complici i fumi tossici. Pare che abbia consumato un rapporto sessuale completo con il mitico Polpaccio di Sahitta, che da allora è gravido di un cane che salverà il mondo quando l'inghilterra sarà in pericolo.
Argo è altresì ghiotto di preservativi, e caccia le sue prede con grande maestria. Un giorno fui rimproverato da mia sorella che trovò un preservativo nella sua stanza, ed il margolo in posizione quaglietta sfingiata che proteggeva il suo totem mistico osceno. La posizione a quaglietta sfingiata è anche consigliabile per le compagne che siano elastiche ed un po' altère. Ed è una delle più importanti caratteristiche del Sàrgolo, da adesso in poi meglio noto come Maizo.
Il Maizo infatti è un incrocio fra un rottweiler ed un volpino (astenersi battute, non so quale fosse la madre). Il che lo fa abbaiare spesso come un volpino e con un vocione da rottweiler. Ma soprattutto fà sì che spinga le sue zampine all'indietro proprio a mò di quaglietta per ricercare il fresco sul pancino. Argo è anche un totem di balla coi lupi. Lui è un calzino e mezzo calzino e uno sputo di calzino. Tutto nero tranne il petto possente e questi frammenti di calzino.
Quando mio padre lo portò in casa, nascosto nel bavero del giaccone, nessuno avrebbe potuto immaginare che pisciasse così tanto. Ma egli è un piscione maniaco. Cosa che lo rende ovviamente inviso alla mamma, costretta ad inveire rinominandolo per la centesima volta bestia immonda. Questo non deve fargli particolare piacere, perchè usa abbassare le orecchie, o meglio, un solo orecchio (triangolare come la testa) nella classica posizione testa fra le zampe, che in alto-margoliano è nota come posizione del grasso verme orecchioluto.
Il Margolo è anche un gatto ed all'occorrenza uno struzzo. Fa le fusa ed ama nascondere la testa sotto le lenzuola. Nel caso è nata la prima legge margola che recita: " laddove ci sono due o più persone strette in atteggiamenti d'affetto il margolo giunge, s'intrufola, e richiede" cui segue il corollario margolo "non si può resistere all'espressione carezzinorichiedente".
Argo è un imbecille. Quando prova a fare una cosa e non ci riesce, come saltare sul divano, cade caracollando e si allontana sculettando. Potesse, fischietterebbe affettando indifferenza. Ma non può, quindi si limita, se adeguatamente spronato, a danzare la danza dell'orso, una canzone che recita più o meno così "Questa è la danza dell'orsetto che viene giù dal tetto, per ritrovar la sua codizia che ha perduto un dì, lirulirulì", e nel frammentre il cuzzo (con la U) del maizo va spiaccicato.
Il Cuzzo è una parte del corpo che ha solo Argo e corrizponde alla fine della coda dove si interseca nelle chiappe. Un'altra parte del corpo che ha solo lui sono le famosissime Pompille, ovvero quel brandello di pucciosità che si mette in moto fra nari e baffi allorquando il maizo sta annusando un gelato al piede. Bene, è più o meno tutto. Non volevo essere melenso, e spero di esserci riuscito. UUUUUUU