25.1.08

Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile, Pellegrino.

Hai ragione, amico mio, mio mentore. Non fa per me la semplicità. Fanno per me la poesia, il romanticismo, lo struggimento. Fa per me il pensiero, ed il sentimento pure. "Così facile ridere, così semplice odiare, ci vuol stomaco per esser gentili e cortesi". Questa che segue è la mia ultima poesia, non ne scriverò più.

Un ricciolo cesella il bronzo con la notte,

miscela in un gioiello scaglie di stelle rotte

con aria, cotone, colore e respiro

Aspetta lancetta, aspetta un altro giro,

E fanne se puoi pure uno al contrario

Portami con te, un minuto indietro

mi porti più indietro, un millimetro un metro?

indietro mi porti, indietro di un minuto,

dal frastornante sguardo a quel sorriso muto

mille anni, di nuovo, nel mondo in avanti

nel mondo veloce mille miglia distanti?

Che tanto non importa, è sempre più vicino

Al din d’un campanello, al don d’un cucchiaino.

E come un uccellino mi mangia dalla mano

Il suo miglio, marino, un miglio lontano

Un uccellin di Odino, un corvo sognatore

Al fin della licenza mi becchetta intorno al cuore,

Mutando come il tempo da giorno in notte fonda

Celandosi d’istinto in un ghigno da Gioconda,

S’appiattisce sulla tela, si spalma sul divano

Un demone ricciuto, un angelo sovrano.

23.1.08

Se fossi un altro

Pensavo poco fa in doccia che almeno una mia poesia potrei impararla a memoria. E mi è venuta in mente questa, che forse è la mia preferita.

Se fossi un altro chiederei il tuo nome
Non quello noto, ma quello vero.
E su quel nome inizierei poesie,
non quelle note, ma quelle mie.
E da quel nome farei partire strade
Verso campi intonsi, e spiagge dorate
Verso belle aiuole, e case fatate,
alla volta di feste, e navi salpate
che siano già in mare
e che proseguano il volo,
che si fermino soltanto al penultimo molo
così non è tardi e se vuoi andare indietro
giriamo la nave e cambiamo futuro
andremo nel giardino
dove il frutto sia maturo.
Se fossi un altro ricambierei il tuo sorriso,
etereo, dolcissimo, che solca il tuo viso,
che adorna sicuro la tua bella bocca
incastonata su pelle d’albicocca
profumata così tanto e delicata altresì
che il mio pensiero non si stacca di lì,
chiaro perfetto sferico, viso d’oval rotondo
al suo cospetto misero mi appari, mio grande mondo,
e come marea sospinge umori ed oceani e mari
tale quel volto adombra la luce di mille fari
così su di me s’abbatte la pioggia dei tuoi strali
che solo per vie divine diventeran fatali;
Sia il fato generoso, garbato e ben gentile
Con te ognor, mia bella, di miglior divenire
Hai scritte sulla pelle ancora sì infantile
Promesse benedette, emozioni da sentire.
Se fossi un altro ti carezzerei la mano
Avendone il coraggio, tu bella in modo umano
Eppure non umano m’appare il desiderio
Che tutto l’universo non potrebbe sedare
Per man di metonimia, io mano ad adorare
Vorrei con te compresa, cuore anima e mente
Futuro passato infinito, amore qui presente
Che stirerei potendo ogni singolo secondo
Fin quando quello amore non fosse noto al mondo
E fin quando il mondo vivo per un secondo intero
Non riconosca a te che questo è amore vero.
Ti bacerei le labbra, se un altro un giorno fossi
E da quel bacio millanta sboccerebbero fiori rossi
Come da germogli forti che resistano al freddo e al gelo
Col sole dipoi fioriscono levando lodi al cielo
Tali da quel mio bacio, da quello che a te vorrei
Germoglieranno storie da far fermar gli dei.
Se un giorno t’incontrassi, amore mio celato
Ti giuro t’amerò, come ancora non s’è amato.

22.1.08

Come dire... bah.

"Lick Your Fingers Clean"

I'll see you at the weighing in when your life's sum-total's made.
And you set your wealth in godly deeds against the sins you've laid.
So place your final burden on your hard-pressed next of kin:
Send the chamber pot back down the line to be filled up again.
Take your mind off your election and try to get it straight.
And don't pretend perfection: you'll be crucified too late.
And he'll say you really should make the deal as he offers round the hat.
Well, you'd better lick your fingers clean, I thank you all for that.
And as you join the good ship earth and you mingle with the dust
be sure to leave your underpants with someone you can trust.
And the hard-headed social worker who bathes his hands in blood
will welcome you with arms held high and cover you with mud.
And he'll say you really should make the deal as he offers round the hat.
Well, you'd better lick your fingers clean, well. I'll thank you all for that.




La canzone è dei Jethro Tull, dall'album Aqualung. Si contrappone al mio gretto materialismo maschilista, perchè la vita è una sola e non c'è tempo da perdere parlando, ma io... c'è bisogno di tempo prima che le cose si sistemino da sole. Le cose sono intellignti. Di sicuro così ti sembrano. Vuoi un sorso di cervello? pare la tua bevanda preferita. E prima di leggere una cosa pubblica chiedimi il permesso. Mica stiamo qui a far jogging coi criceti! ma che bello zoo! Meglio farsi un frullato di tonno e chinotto, ha più senso.

Caro Diario... JACKPOT!

La foto invece ritrae Rossana e Cyrano.



Cyrano è venuto un cesso, Rossana è sempre così carina!

15.1.08

Puntini luminosi alla deriva

Cosa succede dentro una persona? a parte il sangue che scorre, gli enzimi che enzimano, la biologia ci dice cosa avviene per ingressi solidi, ma per le esperienze morali abbiamo poche certezze. Abbiamo tante teorie più o meno funzionanti, di psicologia, di psicoterapia, di psicanalisi, per discutere, divertere, indagare. Ma non abbiamo la psicofisica, cioè una scienza che schematizzi i comportamenti dei quanti di morale che compongono le nostre esperienze.

Mi viene facile credere che dentro ciascuno di noi sia un piccolo universo, con il suo caos, il suo big bang, espansione accelerata, inflazione, creazione di galassie, pianeti, vita. Come una nube le emozioni e le sensazioni permeano il nostro corpo, innegabilmente, impetuosamente, incessantemente. Conscio del fatto che sto per sparare una tremenda quantità di stronzate senza il benchè minimo fondamento scientifico che non sia quello del mio bagaglio culturale mi arrischio a proporre l'idea che il progresso umano di ciascuno abbia un proprio moto di deriva.

Cioè ad ogni indivviduo, nel corso della propria esistenza, è associato un progresso umano, che va inteso come archetipo e non già alla stregua di mera carriera. Dal momento in cui si nasce fino al momento in cui ci si spegne si compie un percorso, è questo non dovrebbe essere un concetto ardito. Tale percorso, io dico, è descrivibile, in analogia con un punto luminoso nello spazio buio (ma perchè buio? dai, non troppo buio) da un moto, al quale la fisica associa diverse leggi. Io suppongo (supposta mia, se non attrae dovrò farne uso) che tale moto abbia un moto.

Ecco, qui onestamente si entra un po' più nello specifico, il concetto non sarà difficile per chi mastica un po' di cinematica, ma altrimenti c'è bisogno di qualche spiegazione in più. Ritorniamo al puntino luminoso, che rappresenta il fluire delle emozioniconoscenzesensazioni, che vaga in uno spazio che rappresenta lo spirito, l'anima ed in un certo senso il bagaglio di esperienze umane. Immaginiamo di fotografare il punto luminoso in un momento qualsiasi: esso risulterà immobile, come risulta ferma la pallina da tennis fotografata durante un match.

Ma sappiamo che la pallina da tennis non è ferma, perchè ad essa è stata impressa una forza che le ha fornito energia. Lo stesso dicasi per il puntino luminoso, lo fotografiamo quando è fermo, ma fermo non sta, perchè sempre il progresso umano interiore fornisce esperienze, riflessioni, sensazioni, che sono la sorgente di energia per il famoso puntino. Se osservassimo il puntino luminoso di un bambino in corrispondenza con il periodo in cui egli va a scuola, per esempio nei cinque anni delle elementari, sarebbe lecito aspettarsi di osservare che il moto del puntino segua una traiettoria, per esempio elicoidale nello spazio. (questo perchè ciascun moto può essere ridotto ad un moto elicoidale, volevo tirarmela un po') .

Fino adesso non ho detto altro che una bella pentolata di banalità, nè utili e nemmeno comprensibili. Potrebbe essere. Ma io dico che se osserviamo la traiettoria del puntino luminoso di uno spirito il cui corpo ospitante sia privo di stimoli esterni, per esempio un giovane deluso, una ragazza chiusa in casa, un operaio che non ha lavoro, un manager che è in anno sabbatico, io dico che non lo osserveremmo immobile. Così come non stanno senza far nulla gli organi pulsanti, così come il cuore non batte solo quando si corre, il progresso personale umano è un processo organico, che imprime al puntino luminoso un moto anche in assenza di esperienza diretta (in quell'intervallo di tempo).

Credo che sia un processo che si attiva partendo dalle esperienze primordiali che abbiamo nel dna, che si fondi poi sull'insieme delle regole e delle leggi che lo spirito (qui ci dovrebbe essere una distinzione fra es, io, superio, microio e cose varie) ha accettato come proprie, e che in assenza di forze esterne nuove proceda autonomamente. Per quanto tempo? Per quanto tempo uno spirito privo di stimoli continua a progredire? virtualmente all'infinito, suppongo, almeno secondo il computo degli anni umani. Senz'altro potrebbe farlo fino al termine della vita biologica dell'ospitante.

Ma chiunque ha osservato che esistono casi di non progresso, di progresso invertito, di progresso assente. E anche questo può essere spiegato: gli stimoli infatti possono essere positivi oppure negativi, possono cioè fornire ulteriori forze ed energie nella direzione del moto del puntino luminoso nel suo bello spirto, come anche opporvisi (masochismo?) fino magari a controbilanciare esattamente le forze propellenti! Tutto questo per dire che anche se sembra che sto a casa a non fare un cazzo, in verità qualcosa dentro di me succede. Che poi sia inutile e io debba impiegare meglio il mio tempo, bè, son daccordo. Infatti chiudo.

Questa riflessione mi è stata ispirata da una discussione avvenuta sul forum di Libri che frequento. Ecco il link alla discussione

11.1.08

La Fagiolata Imperiale

Ormai da più di un lustro è tradizione che chi arricchisce il novero dei miei amici viene coinvolto più o meno frequentemente nella degustazione dei miei esperimenti culinari. Molti, a detta comune sono esperimenti piuttosto felici, come le frittatate in occasioni di partite del milan, o le spaghettate per quelle della nazionale. Qualche volta ci scappa una colazione irlandese, soprattutto a san patrizio, oppure degli arrosti. Ma la regia delle riunioni rsta sempre la fagiolata annuale in occasione dell'epifania, per scacciare questa antipatica vecchiaccia che inquina con il suo carbone e le sue scarpe rotte. Non starò a narrare della preparazione della fagiolata imperiale, sappiate solo che richiede un giorno di preparazione, anche spirituale, e che è vissuta come un evento dalla gran parte dei partecipanti.

La peculiarità è data dall'eccesso di peperoncino e dalla compresenza di molte varietà di fagioli, e di parti più o meno nobili di maiale. Ovviamente questo scatena reazioni imprevedibili, e negli anni si contano apparizioni mistiche, sedute di cantate da falò di gruppo al barbaglio del camino, ubriacature e spogliarelli sui tavoli (in uno di questi ultimi ho fatto un capitombolo degno del miglior Signor Sottocolle alla locanda di Brea, rompendomi il naso e squarciandomi un'anca). Quest'anno sono stato impacchettato. Ma via con le foto.




Alta detonazione



Degustazione

!!!

10.1.08

Questo blog fa pensare


*Sale sul palco impacciato.
Batte un dito sul microfono:prova prova
ehm.

Sono sempre imbarazzato in queste circostanze

A detta di Anna il mio è un blog che per "le sue storie surreali fiabesche e vampiresche" fa pensare. Grazie Anna. In effetti dovresti riprenderti il testimone perchè anche il tuoblog sarebbe fra quelli che indicherei preferibilmente, così come quello di Prescia, l'uno per le storie oniriche, l'altro per la musica che si sente e l'allegria, e poi tutte e due siete sicule come me. Ma già ambedue partecipaste, quindi non mi resta che segnalare:

il blog di Daniela, che scopro adesso essere già giustamente insignita di questo premio prestigioso e che mi aveva pure segnalato (grazie al cielo fuori concorso). In effetti quest'ultimo è il mio blog preferito, preferisco di gran lunga commentare fra i suoi post che scriverne di miei. Il fatto è che nei post di Daniela c'è sempre una preparazione all'argomento che fa sì che la riflessione abbia il giusto tempo di nascere, crescere e maturare, guidata con delicatezza dalla sapienza della padrona di casa.

Per il resto io non navigo molto sui blog, anzi spesso mi eclisso, cosa che di certo non rende pingue il mio bottino di link. Però mi piace segnalare

l'intelligenza tagliente e vivace di Gloria

la profondità poetica di MusEum

e ovviamente il mitico Vocabolario di Zio Nario, una genialata di due miei amici che non bastonerò mai abbastanza per non avermi coinvolto in questa iniziativa.

Infine nota dolente. Devo segnalare il ghin8, in cui dei valorosi estrattori si oppongono giorno dopo giorno alLa Morte. Dolente perchè spesso, volentieri e con veemenza La Morte vince.

In ogni caso grazie delle segnalazioni, lieto di allietare.

In ultimo una foto recente di me impacchettato. Presto la storia del perchè.

2.1.08

Palplì - pletullà

Ci sono caverne umide e caverne asciutte, volte pietrose che paiono mondi interi. Certe stalagmiti (quelle che partono dal basso, le preferisco alle stalattiti) sembrano brillare di luce propria. Almeno lo fanno nella mia immaginazione. Da piccolo, ma veramente piccolo, in uno dei primi viaggi, sono stato portato a visitare le grotte di Postumia, e mi ricordo che mi piacquero moltissimo. Poi ho letto di un tipo che passava attraverso le pareti di roccia, e la descrizione delle sue sensazioni mi ha fatto star male, sono piuttosto suggestionabile. Però da allora sono un po' più claustrofobico. In realtà non so se mi causa maggiore disagio l'idea di rimanere a crepare in uno spazio angusto e sotterraneo o l'idea di rimanere a crepare in uno spazio liquido e sottomarino.

Certo anche l'idea di venire mangiato da una qualsiasi bestia non è che mi faccia saltar di gioia, quindi è chiaro che è il crepare che non mi va poi tanto a genio. In fondo mi piacciono molto anche gli animali feroci e le esplorazioni subacquee. Degli animali feroci mi piace tutto quello che ha a che fare con la loro fierezza, e cioè la parola fiera, sia nell'accezione di ritrovo commerciale che in quella di aspetto forte ed elegante. E poi mi piace la caratteristica della fierezza, e l'idea che gli animali feroci si trovino nelle selve e nelle giungle. Non so se mi piace più il lupo oppure la tigre, ma in fondo è sempre la stessa questione: cane o gatto.

Delle immersioni subacquee mi piace sia praticarle che vedere i risultati (ben più belli) delle esplorazioni altrui, in particolar modo quelle che associano acqua e ghiaccio, c'è spesso una luce azzurrina ed intensa che è il perfetto contraltare del rumore dell'acqua, che per inciso è uno dei miei rumori preferiti, così come la parola sciabordìo è una delle mie parole preferite, e proprio ispirato da questa ho appena cambiato la mia immagine messenger.

Bene, mi pare di aver scritto abbastanza inezie, per stavolta. Ciao blog, a presto!